lunedì 7 settembre 2009

I 20 film più attesi della nuova stagione (da settembre a gennaio)


Avatar, di James Cameron (Dicembre)

Alice nel paese delle meraviglie, di Tim Burton (Gennaio)

Up, di Pete Docter e Bob Petersen (Ottobre)

Nemico pubblico, di Michael Mann (Dicembre)

Baarìa, di Giuseppe Tornatore (Settembre)

Shutter Island, di Martin Scorsese (Ottobre)

Bastardi senza gloria, di Quentin Tarantino (Ottobre)

Gli abbracci spezzati, di Pedro Almodovar (Ottobre)

Segnali dal futuro, di Alex Proyas (Settembre)

Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo, di Terry Gilliam (Ottobre)

Basta che funzioni, di Woody Allen (Settembre)

Drag me to hell, di Sam Raimi (Settembre)

Capitalism: A love story, di Michael Moore (Ottobre)

La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo, di Robert Schwentke (Ottobre)

Segreti di famiglia, di Francis Ford Coppola (Novembre)

Dorian Gray, di Oliver Parker (Ottobre)

2012, di Roland Emmerich (Novembre)

Racconto di Natale, di Robert Zemeckis (Novembre)

Il grande sogno, di Michele Placido (Settembre)

L’era glaciale 3, di Carlos Saldanha e Mike Thurmeier (Settembre)

martedì 5 maggio 2009

Punta Raisi-Fiumicino 23-8


Andata

Aeroporto di Roma Fiumicino

1. Arrivo all’aeroporto con i seguenti bagagli: 1 valigia (bagaglio da stiva); 1 piccolo zaino e un portatile (bagaglio a mano).
2. Faccio la fila per consegnare il bagaglio da stiva e ricevere la carta d’imbarco.
3. Consegno il bagaglio da stiva. Ricevo la carta d’imbarco.
4. Faccio la fila al check-in.
5. Io passo senza problemi. I miei bagagli a mano passano senza problemi.
6. Mi avvio al gate. Arrivo al gate.
7. Faccio la fila per consegnare la carta d’imbarco.
8. Consegno la carta d’imbarco. Salgo sull’aereo. Parto.

Ritorno
Aeroporto di Palermo Punta Raisi

1. Arrivo all’aeroporto con i seguenti bagagli: 1 valigia (bagaglio da stiva); 1 piccolo zaino e un portatile (bagaglio a mano).
2. Faccio la fila per consegnare il bagaglio da stiva e ricevere la carta d’imbarco.
3. La signora che mi precede ha qualche problema. Le dicono che il bagaglio da stiva eccede di 1kg sul peso previsto consentito.
4. La signora sbianca (“In che senso?”)
5. Le spiegano che ogni bagaglio da stiva non può superare i 20kg.
6. La signora protesta (“Ma è solo un chiletto!”) ma la signorina dietro al bancone è inflessibile (“Non possiamo caricare il bagaglio!”)
7. Si studiano piani alternativi per risolvere il problema: (“Può lasciare qualche cosa qua… può togliere qualche cosa dalla valigia… può decidere di non partire più…”).
8. Lei sbuffa, io mi addormento.
9. Quando mi sveglio sono passati venti minuti… (la signora è china per terra sulla valigia aperta con in mano un reggiseno fucsia e la guida alle migliori enoteche della capitale… “Questo o quello? Questo è il problema!”).
10. Passo avanti. Consegno il bagaglio da stiva.
11. Aspetto di ricevere la carta d’imbarco quando la signorina mi chiede: “Quanti bagagli a mano ha?” E io: “Due, ma molto piccoli.” E lei: “Mi dispiace ma può imbarcare un solo bagaglio!”. E io: “In che senso?”
12. E lei mi spiega che il regolamento prevede che sull’aereo puoi portare un solo bagaglio a mano e io ribatto che all’andata non mi avevano fatto problemi e lei insiste che… e insomma andiamo avanti mezz’ora finché non si decide a consegnarmi la maledetta carta d’imbarco.
13. Faccio la fila per il check-in.
14. Io passo senza problemi. Metto i bagagli a mano sul nastro trasportatore ma un poliziotto mi ferma. “Mi scusi, deve uscire il portatile dalla valigetta e metterlo sul vassoio!” Lo guardo perplesso: “In che senso?”
15. Eseguo. Il portatile sul vassoio passa. La valigetta porta-portatile senza portatile passa.
16. Metto lo zaino. Il poliziotto mi ferma di nuovo. “Mi scusi, ha un hard disk esterno nello zaino?” Lo guardo rassegnato. “Sì.” “Deve uscire l’hard disk dallo zaino e metterlo sul vassoio!”
17. Eseguo. L’hard disk sul vassoio passa. Lo zaino senza hard disk passa. Tiro un sospiro di sollievo.
18. Mi avvio al gate. Arrivo al gate.
19. Faccio la fila per consegnare la carta d’imbarco.
20. A un certo punto la hostess prende il microfono e annuncia: “Per problemi causati dal potenziale eccessivo peso dell’aereo, i passeggeri possono portare con sé un solo bagaglio a mano. Ulteriori bagagli dovranno essere consegnati prima dell’imbarco. Li ritroverete all’aeroporto di destinazione.”
21. Tutti si guardano all’unisono: “In che senso?”
22. Braccia allargate, occhiate al cielo, imprecazioni... Per fortuna sembra che i miei due piccoli bagagli a mano vadano bene. Li imbarco entrambi. E’ passata un’ora.
23. Consegno la carta d’imbarco. Salgo sull’aereo. Parto.

giovedì 2 aprile 2009

Un ricordo di Karol


Io sono la voce di chi non ha voce e non posso più tacere.

Dall’elenco delle parole che uso ho deciso di espellere la parola “mio”. Come posso servirmi di questa parola, quando so che tutto è Tuo? Io stesso sono più Tuo che “mio”. Ho preso dunque coscienza che non mi è lecito dire “mio” a ciò che è Tuo. Non mi è permesso parlare, pensare, sentire così. Devo liberarmene, spogliarmene – nulla avere, nulla voler avere in proprietà.

Poveri in spirito sono coloro che vivono nella coscienza di avere ricevuto tutto dalle mani di Dio come un dono gratuito e che danno valore a ogni bene ricevuto.

Quanto più uno sta in alto, tanto più deve servire.

La persona è un essere per il quale l’unica dimensione adatta è l’amore.

Bisogna che il genere umano raggiunga l’unità mediante la pluralità.

La verità non accetta alcun limite. E’ per tutti e per ciascuno.

Dio tace, perché ci ha già rivelato tutto.

Ciò che Egli esige non supera le possibilità dell’uomo.

Non abbiate paura!

Giovanni Paolo II

martedì 31 marzo 2009

Aurora

Il giorno sorge solo per chi è sveglio.
(Henry David Thoreau)

venerdì 20 febbraio 2009

News dal mondo di Truman (6)

NEWS.
I dirigenti di Mediaset sono riusciti a convincere Enrico Mentana a ritirare le dimissioni da direttore editoriale di Canale 5. Come è noto, il popolare conduttore aveva rimesso il suo incarico dopo aver appreso la decisione dell’azienda di mandare in onda, la sera della morte di Eluana Englaro, il Grande Fratello, relegando lo speciale di Matrix sulla vicenda a mezzanotte inoltrata. La puntata di Matrix era stata poi cancellata, dando il via alle polemiche. Ma adesso i dirigenti del biscione hanno fatto dietrofront. Pentiti dell’indecente decisione, hanno marciato in corteo a piedi scalzi fino all’appartamento di Mentana. Qui, inginocchiati, hanno chiesto scusa pubblicamente. E per espiare le proprie colpe, hanno firmato un documento in cui si impegnano ad entrare nella casa del Grande Fratello e rimanere lì per sei mesi, a pane e acqua, legati a un muro mentre i concorrenti del GF, a turno, lanciano loro bicchieri di vetro. Letto il documento, Mentana si è detto soddisfatto, ma per rientrare nell’azienda ha preteso che il lunedì sera, al posto della trasmissione della Endemol, vada in onda in prima serata Matrix. Il grande fratello verrà spostato nel palinsesto a un orario più consono, presumibilmente le tre o le quattro di notte.

domenica 25 gennaio 2009

I migliori film del 2008

I magnifici 12 del 2008 che hanno fatto battere il mio cuore cinefilo:

1. Into the wild (Sean Penn)
2. WALL-E (Andrew Stanton)
3. I padroni della notte (James Gray)
4. Changeling (Clint Eastwood)
5. Il cavaliere oscuro (Christopher Nolan)
6. Be kind rewind (Michel Gondry)
7. Il petroliere (Paul Thomas Anderson)
8. Non è un paese per vecchi (Joel e Ethan Coen)
9. Gomorra (Matteo Garrone)
10. Onora il padre e la madre (Sidney Lumet)
11. Il divo (Paolo Sorrentino)
12. 12 (Nikita Mikhalkov)

giovedì 1 gennaio 2009

Buon 2009... e che non piova mai quando esci senza ombrello!

Mentre sono sommerso da auguri via sms, via e-mail, via telefono, via messenger, via terra, via mare e via aria, cerco di ricordare da quale anno sto scrivendo. Dunque, vediamo… dovrebbe essere dopo il 2007 e prima del 2012. Che poi, che differenza fa? Voglio dire, gli auguri che si fanno in questi casi sono sempre gli stessi: Ti auguro di passare un meraviglioso 2009. Che il nuovo anno possa portarti gioia e serenità. Che il nuovo anno possa realizzare tutti i tuoi desideri. Anch’io ci casco e ho inviato messaggi del genere. Poi sento parlare alla tv o alla radio ed è sempre la solita musica: che il nuovo anno sia un anno di pace, che porti più lavoro, più salute, meno tasse, meno problemi…
Però a mente fredda mi sovviene un certo prurito al cervello, e comincio ad agitarmi e a diventare rosso, e ad avvertire un fastidio alle gengive e un lieve senso di nausea. E per liberarmi dalla sensazione sgradevole scrivo di getto, rivolgendomi ad un ipotetico conoscente:

Ti auguro un 2009 stratosferico. Che sia il migliore anno della tua intera esistenza. Anzi, dell’esistenza di tutte le tue generazioni passate e future. Che tu possa trovare un lavoro se non ce l’hai. E se ce l’hai che tu possa vincere 189 miliardi di euro al superenalotto (in maniera da poter lasciare il lavoro e vivere da pascià su un panfilo greco posteggiato di fronte alle Egadi). Che tu possa trovare un/a ragazzo/a se non ce l’hai. Che tu possa sposarti se ce l’hai. Che tu possa godere di ottima salute per 360 giorni l’anno (ti lascio 5 giorni liberi per un banale raffreddore). Anzi, che tutta la tua intera famiglia e tutti i tuoi amici possano godere di ottima salute per tutto l’anno. Che nessuno si ammali, che nessuno vada in ospedale, che nessuno entri in depressione, che nessuno muoia. Ti auguro di realizzare tutti i tuoi sogni in un colpo solo o, se preferisci, in dodici comode rate mensili. Ti auguro di essere sempre felice, mai scoraggiato, sempre allegro, mai malinconico, sempre soddisfatto, mai deluso. Che il Signore ti benedica con ogni benedizione nei cieli e sulla Terra. Che i segni zodiacali ti siano perennemente favorevoli. Che tutte le persone che conosci ti si rivolgano sempre con dolcezza e amore, ti stendano tappetini rossi davanti ai piedi e proclamino al mondo che tu sei la perfezione scesa in terra. Che non piova mai quando esci senza ombrello. Che nessun terremoto osi spostare i quadri appesi alle pareti del tuo appartamento. Che nessun ladro violi la tua casa o la tua automobile. Che tu non faccia mai file alla posta o in banca. Che il salumiere sotto casa sia sempre gentile con te. E così il portinaio. E così il commercialista. E così tutti. Ti auguro di svegliarti ogni mattina senza avvertire la pesantezza del sonno. E che le rughe stiano alla larga dal tuo volto. E che la tua squadra del cuore vinca scudetto, coppa Italia e Champions League. E che tutti i film che vai a vedere al cinema ti entusiasmino. E che tutti i ristoranti in cui entri siano favolosi. E molto, molto, molto altro ancora…

Ah… ora che mi sono sfogato ti dirò, amico immaginario, un paio di cosette che penso. E tieni bene aperte le orecchie perché non te lo ripeterò due volte.

Ti auguro per l’anno che verrà di realizzare alcuni dei tuoi sogni. Certamente non tutti, perché sennò finiresti di sognare e sarebbe la morte per la tua anima. Uno o due bastano, di quelli piccoli che scaldano il cuore. Ti auguro di ammalarti, piccoli malanni leggeri e transitori che ti facciano ricordare il dono della salute e che ti facciano pensare che nulla è scontato (nemmeno il fatto che il tuo corpo funzioni alla perfezione). Ti auguro non di non soffrire, perché la sofferenza prima o poi ti farà visita, ma di affrontare con coraggio e serenità la sofferenza che ti troverai di fronte. Ti auguro di imparare dai tuoi errori, perché sbaglierai. Ti auguro di cogliere come un’opportunità di crescita personale i litigi e le incomprensioni che nasceranno nelle relazioni con le altre persone. Ti auguro di portare avanti con dignità il lavoro che stai svolgendo, di migliorare la tua condizione se puoi, e di accettarla così com’è se non puoi. Ti auguro di cercare Dio. Anche quando ti semberà di non ascoltare la sua voce. Anche quando dubiterai della sua esistenza. Ti auguro di dubitare. Ti auguro di sperimentare la pazienza nelle avversità. Di preservare la speranza nei giorni di burrasca. Di portarti un libro da leggere quando vai alla posta, perché è quasi sicuro che troverai fila. Di pensare, quando ti svegli la mattina e avverti la pesantezza del sonno, che tra qualche ora passerà. Di guardare film brutti, in maniera da poter avere un parametro corretto di valutazione per poi entusiasmarti quando vedrai quelli belli. Ti auguro di essere gioioso e di vivere con sincerità i momenti di sconforto. Le persone a te care si ammaleranno. Qualcuno forse morirà. Avrai difficoltà nel lavoro e non sempre i rapporti in famiglia saranno idilliaci. Ti capiterà di uscire senza ombrello in una giornata di pioggia. E non puoi escludere che qualche ladro svaligi il tuo appartamento. Il mondo continuerà a farsi la guerra. Pioveranno bombe dal cielo e la gente continuerà a morire di fame. Ci saranno ancora i disoccupati, i senzatetto, i malati di aids, i suicidi. La terra girerà attorno al sole. Ci sarà la bora a Trieste. Acqua alta a Venezia. Il caldo d’estate e il freddo d’inverno. Ma io ti auguro di amare. Solo questo. Ti auguro di sapere amare. Di imparare ad amare. Di ricordare come si ama. Che sia un anno pieno di amore. Nonostante tutto il resto. Tutto il resto che verrà, anche se non vuoi, che ci sarà, anche se credi che non sia giusto, che ti troverà, anche se non l’avrai cercato. Ma che non potrà mai impedirti di ricordare chi sei: un uomo che VIVE, un altro anno ancora… e niente può essere più meraviglioso.